Quinto non ammazzare
Venezia: Marsilio, 1990
(Romanzi e racconti)

 

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Un movente che la legge non contempla, un criminale inquietante, una soluzione che non si prevede: un caso giudiziario insoluto ci riporta con serrata consequenzialità nel tribunale interiore, ci forza a decidere del giusto e dell'ingiusto.

Per il delitto che spezza la noia di Montefiorino, paese dei colli bolognesi, sono subito pronti sia il movente che l'assassino, non previsti ma comprensibili. La presenza di un noto critico milanese, euforico per il carattere particolare del suo successo in questa periferia, inquieta quel mondo contadino. Egli neppure sospetta di ferire profondamente - complici involontari i suoi soggiogati ospiti - il geloso affetto del contadino Pirein per la sorella. Quando viene ucciso è facile pensare a Pirein; perfino il parroco, don Angelo, che gli vuole bene, deve ammettere di averlo visto quella sera aggirarsi nei pressi della villetta del delitto.

Ma don Angelo è convinto della sua innocenza e chiede l'aiuto di un altro intellettuale, ben diverso dal primo: il suo amico Enrico.

Chi è il vero assassino?
Ma anche, chi è stato ucciso?
Drammaticamente, solo don Angelo, nel segreto della confessione, viene a sapere quello che il giudice non riesce a scoprire; ma non può parlare e nella sua passione - la scena ha un'intensità degna di Dreyer - cerca di far rivivere una concezione originaria del cristianesimo come comunità solidale, ma i suoi parrocchiani lo sbeffeggiano e abbandonano.

Intanto il lettore si trova coinvolto, senza potersene staccare, in un dibattito tra due concezioni del mondo ugualmente integrali, due vocazioni assolute. Protagonisti, si fronteggiano al proscenio, - scrive Francesca Sanvitale - il prete e il poeta, ma intorno, tutti necessari, emergono gli altri, emerge il significato di "società".

E la piccola comunità di Montefiorino rappresenta bene la società estesa nella quale tutti viviamo, che ipocritamente consente ai colpevoli di non provare rimorso di togliere la vita, di assassinare cinicamente i valori che la reggono e giustificano.

 

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