Il piacere della letteratura italiana
Milano: Mondadori, 1996
(Saggi)

 

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Immaginiamo di avere un inviato speciale nella Firenze del Duecento, un critico teatrale alle prime di Carlo Goldoni, unconfidente di D'Annunzio alla Capponcina, e di fondere in una sola storia alcuni secoli delle loro corrispondenze. Massimo Piattelli Palmarini presenta così l'attualità di questo libro, che ci rende contemporanei a personaggi, vicende, autori che sono nei secoli la “letteratura italiana”.

Capita in questo viaggio nel tempo - caso imprevisto dall'obbligo scolastico - l'emozione di scoprirla sorprendente e inesauribile e magari di innamorarsene, del grande Dante, per esempio, o, con tutti i suoi difetti, di Manzoni, o dell'indispensabile Machiavelli, del candido, essenziale De Sanctis.

Enzo Mandruzzato, raffinato narratore e mediatore d'eccezione, come saggista e traduttore, della poesia antica e tedesca, ci presenta ora i nostri autori: dai primi documenti in volgare del X secolo fino a nomi relativamente vicini e già classici, come Pirandello, Montale, Saba. Grazie al suo stile alto e tuttavia sempre piano, all'approccio da amatore e non da professore, all'esposizione ironica e vivace, possiamo seguire come fosse un racconto la scrittura in Italia e scorgere un volto diverso degli scrittori, sia i troppo noti, che sono di regola i meno conosciuti, che i poco noti, che meritano più attenzione e rispetto.

Il piacere della letteratura italiana, ricco di riferimenti ambientali, economici, storici, svela un mondo che non può non stupirci, leggendo o rileggendo per noi libri familiari o poco frequentati, come L'Intelligenza o le liriche di Emilio Praga, offrendo interpretazioni particolari e argute di figure quali Cecco Angiolieri o Giambattista Vico, interrogando il segreto di ogni testo e individuando fili conduttori, rapporti, analogie. E' perciò una lettura gradevole e stimolante che riesce a coinvolgerci in una straordinaria avventura.

 

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