Solo il segno del due
prefazione di Giacinto Spagnoletti, con scritti di Mario Luzi e Gianni Scalia
Firenze: Hellas, 1985

(Hesperion)
Premio Città di Thiene (presidenza Gino Nogara) 1986

 

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A una ragazza diritta
(III. Ritratti ignoti)

Elogio il tuo bel teschio
dalla carne sobria, pizzicata
da una mano geniale e disinvolta,
perfetto come un frutto sodo,
eretto sullo stelo delle vertebre.
La cassa delle costole accompagna
ritmica il tuo respiro,
il bacino magnifico e deciso
sbarra come una chiusa
la tenerezza viscida del pube.
La tua nuca è immortale.
Nulla è più bello
del teschio dell'eroe
dai denti schietti,
dalle orbite gravi,
dalle tempie severe.
Da questo poco o nulla si distingue
il tuo, di bella
ragazza dritta come un girasole.
Così tu sei,
così è la tua morte
vivente e spensierata,
così saresti se giacessi,
così sopravvivresti allo sfacelo.
Le tue splendide ossa
riappariranno dentro le brunite
lastre. Ma ora è bello
saperle unite, bene
sospese dai tuoi tendini
tenaci, dalla carne profumata,
avvolte nelle rose
delle gengive, immerse
nel guazzo cupo e denso del tuo sangue.
Umori freschi e vischiosi tessuti
di bianco vegetale
ti avvolgono come un salso gorgo.
Ti regge, nuca fronte
di vergine scapole
di uccello levigato
dalla paziente castità dell'aria,
l'eterno e l'incessante senza nome,
il prodigio che sempre si ripaga.

 

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