I dèmoni: undici confessioni apocrife
Padova: il Poligrafo, 2006

 

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Undici personaggi dell’antichità si raccontano e si “confessano”, giunti a un punto cruciale della loro esistenza: Pitagora, Catullo, Orazio, Erode il Grande, Paolo di Tarso, Nerone, Giuliano imperatore, ma anche la figura omerica di Nestore, o ancora “l’uomo della Sindone”, o gli studenti del Dialogo a Delfi, o gli amanti de I dèmoni.

Sono vere “vite”, intatte dalla discontinuità che minaccia ogni biografia degli antichi a causa delle lacune dei documenti, altrettanto distanti dall’ufficialità che dall’arbitrario e dal “romanzesco”. Ogni capitolo, ogni itinerario personale qui attraversato, è corredato da “fonti” e riferimenti che ne attestano la veridicità.

Afferma Mandruzzato nella Premessa: “In un racconto diretto si possono lasciar cadere le lacune del documento nelle pause spontanee del racconto”.

Queste voci richiamano alla vita, insieme alla vicenda personale, quella della loro epoca; si distendono in un arco temporale che va dal mito arcaico al Cristianesimo affermato, e ci consentono di vedere, con le trasformazioni e i profondi mutamenti della cultura greco-romana, l’intera storia della spiritualità antica, i valori, la ricchissima eredità che ancora ci sostiene e coinvolge.

 

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