Catullo: I canti
introduzione di Alfonso Traina
Milano: Rizzoli 1982 (BUR Classici greci e latini)
15ª edizione, 2001
Edizione minore, 1991, 1996 (BUR Superclassici)
Nuova edizione riveduta e aggiornata, 2001, 2004
(SuperBUR)

 

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Gaio Valerio Catullo visse trent'anni (con buona approssimazione dall'84 al 54) in un'epoca tempestosa e irrisolta. Proprio nel 56 le tre potenze politiche del tempo: Cesare, Pompeo e Crasso fecero accordi fatali: si preparavano le feroci “guerre dei concittadini” che si chiuderanno solo nel 31 a. C. con il definitivo trionfo di Ottaviano Augusto.

Catullo non ebbe la fortuna dei poeti augustei e gli onori di una biografia. L'antichità ha tramandato due soli dati fondamentali: la durata della vita (Gerolamo, Chronicon V, XI 6) e l'identificazione di Lesbia (Apuleio, Apologia 10) con Clodia, sorella del tribuno e moglie di Cecilio Metello Celere, console nel 60, lodatissimo da Cicerone. Personaggi molto più importanti di Catullo, che fanno luce sulla storia del poeta.

Catullo si dedicò solo alla poesia, fu il suo “ozio” e il suo vizio, per cui dimenticò tutti i negotia, gli affari, forensi e politici. Non concesse al “grande Cesare” che qualche sferzante allusione.

Aveva amici, poeti “nuovi” come lui, e, deludendo i cultori della poesia seria ispirata alla tradizionale gravitas, componeva nugae, quei perditempo che ricreano per noi l'incanto di una quotidianità vissuta con l'abbandono emotivo della giovinezza, nelle occasioni più semplici e private. Finché venne l'amore, con Lesbia. E Catullo fu il primo poeta d'amore della latinità, il più grande, l'unico che dichiari, con l'intensità egocentrica che sarà solo dei grandi romantici, la forza contraddittoria e lacerante delle proprie passioni.

Ma il Catullo più vero va cercato in quei poemetti centrali del suo Liber noti come carmina docta: con sicuro istinto d'artista cercò il mito, la sua oggettività. Mito e vita si confusero e si sovrapposero. Egli divenne Laodamia, Attis, Arianna, e anche il lacerante amore per Lesbia salvò la sua “verità” nelle Nozze di Peleo e Tetide, uno dei vertici della poesia occidentale.

Un testo ricco e complesso, che la traduzione di Enzo Mandruzzato rende con penetrante adesione e l'introduzione di Alfonso Traina illumina nei suoi aspetti artistici e umani.

 

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